La Catena di Fantantonio

La potremo definire così proprio per il contributo decisivo che Antonio dà all’impianto di gioco di Stramaccioni. Il Mister infatti prevede una catena difensiva con la marcatura a uomo Cambiasso-Romùlo che riesca ad attaccare lo spazio lasciato dalle scorribande di cavallo pazzo Cuadrado. La chiave tattica però rimane il ruolo di Moutinho, Stramaccioni infatti è bravo a rimanere fermo nell’idea che Pizarro non riuscirà a trattenersi dal supportare la catena Roncaglia-Cuadrado-Romùlo e attende che i registi della Fiorentina si sbilancino in avanti, per poter sfruttare la velocità di Moutinho negli inserimenti con e senza palla. Inutile dire che per Fantantonio……..

sono previsti filtranti diagonali (vedi il suo gol) e  lanci lunghi ad attaccare lo spazio dietro Cuadrado. In questo settore Cassano rende meglio di un trequartista perchè rientrando sul suo piede naturale diventa un direttore di orchestra mentre lasciandolo attaccare il fondo ha numeri sia di dribling secco che di cross. Per Roncaglia posizionato in una difesa a tre non poteva presentarsi una situazione peggiore. Milito esce dal primo tempo arrabbiato giustamente non si può sbagliare gol quando tatticamente la squadra ti mette solo davanti alla porta ma come penalizzare un attaccante che esegue un numero in area degno di essere dentro l’almanacco del calcio. Strama….?? Bravo ad esaltare le migliori qualità dei suoi interpreti e tatticamente vince una sfida non facile contro un tecnico coraggioso  e preparato in più una nota di merito per lo schema  su calcio d’angolo che porta Cambiasso al tiro da solo – Ci rivedremo….A presto

Lampi di Classe

Due schemi attuati dalla Croazia ma che l’Italia potrebbe attuare meglio, la Spagna si è dimostrata insofferente ai lati di Xabi Alonso che potrebbe essere attirato a controllare Montolivo, ed ecco che uno schema applicabile potrebbe essere quello di attaccare contemporaneamente i fianchi di Xabi. Le fiammate di Cassano e i suoi lampi di classe (Modric nello screen) unite all’inserimento e al taglio di Marchisio darebbero grande imprevedibilità, ( la Croazia ha creato due occasioni nettissime), la difesa spagnola si è dimostrata molto vulnerabile in questo frangente, dovremo gestire le transizioni cercando di colpire con due passaggi, Balotelli sarà fondamentale a tenere i due centrali difensivi il più basso possibile (come con la Germania). A presto

KAPUTT

E’ chiaro che come da dichiarazioni stampa Joachim Low voleva dimostrare che la Germania sarebbe stata la prima squadra ad annullare l’influenza di Pirlo ( più facile a dirlo che a farlo), ma inspiegabile è il motivo per cui abbia ceduto a snaturare il calcio tedesco per attuare ciò. In mezzo al campo succede di tutto, 10 minuti di grande intensità fisica tedesca e poi i nodi vengono al pettine. Il centrocampo non riesce a coordinarsi e la densità voluta da Low si riversa contro i tedeschi, infatti mentre Schweinsteiger mantiene la marcatura a uomo sulla mediana, Khedirà si incarica di fare da vertice a Kross e Ozil, ma i risultati sono disastrosi. Prandelli legge subito la partita, la Germania gioca solo d’interferenza e non pressa, le uscite di Khedirà lo portano lontano dalla fase difensiva e i suoi tempi di rientro sono insostenibili per la difesa tedesca, così Cassano e Chielllini attaccano sistematicamente la fascia di Boateng….. Sul gol la posizione di Boateng non è anomala, Cassano infatti spesso su lancio lungo di Pirlo attacca lateralmente la porta per rimettere in mezzo la palla (gli stop in terra su lanci da 30 metri fanno parte degli Show di Cassano), la scorribanda di Chiellini non è assorbita nè da Kroos nè da Khedirà (in evidente ritardo), lasciandogli guadagnare campo sulla trequarti. Una Germania a dir poco irriconoscibile!!! Costretta ad arrivare sempre con un tempo di ritardo sul possessore di palla, sembra pure priva di un’organizzazione tattica difensiva (forse Low pensava che il corridoio in fascia passasse inosservato a Prandelli). L’Italia così gode del vantaggio posizionale cercando di coprire il campo evitando il più possibile di sprecare metri di corsa, domina il centrocampo e vince la partita proprio con questo reparto.Prandelli …infatti..vince la partita sulla scelta di chi andrà ad attaccare le spalle di Khedirà, non cede alla tentazione di spingere uno dei centrocampisti (inserimento di De Rossi o taglio di Montolivo) e opta per arretrare Cassano. Una scelta da alta scuola, perchè Montolivo ha il compito del fallo tecnico qualora Khedirà si imbucasse e in più schiaccia il rombo di centrocampo rafforzando la pressione quando l’Italia accorcia, agisce sulle seconde palle (il secondo gol parte da una seconda palla recuperata in fascia) e una volta recuperata verticalizza su una delle due punte per far risalire la squadra, in più si porta a spasso Schweinsteiger che lascia la mediana libera per Cassano.E’ bravo l’attaccante di Bari vecchia proprio a nascondersi dietro Khedirà mandando in confusione lo stesso Boateng che inizia ad avere dubbi se attaccare la profondità o seguire Cassano, dato che sà benissimo che il suo compagno di squadra va avanti appena possibile. Prandelli disciplina pure De Rossi vero difensore aggiunto a supporto di Pirlo che aspetta costantemente il transito di Ozil, la sua prestazione contribuisce a non dare spazio ai tedeschi che rimangono chiusi nel loro schema, le sue uscite sono dosate con il contagocce. Il rombo dell’Italia non si snatura mai, l’intuizione di mantenere una corta distanza tra i due vertici (Montolivo,Pirlo) vince e convince, in fase offensiva e in fase difensiva, amministrando geometrie e linee di copertura, tutto sotto la guida del maestro d’orchestra Andrea Pirlo. La Germania del primo tempo invece è sembrata una debuttante con Kroos che gira cercandosi la posizione, Gomez sperduto senza il supporto di Ozil che agisce da trequartista puro, Podolski completamente fuori dal gioco e i due mediani incapaci di allargare e imporre la loro forza fisica a centrocampo…… forse l’ossessione di controllare Pirlo ha fatto dimenticare a Joachim Low che l’Italia quando si sente una squadra è più forte delle qualità dei singoli e i tecnici di Coverciano sono un modello mondiale da studiare. A presto